L’idroelettrico minore (con una potenza installata tra 1 e 10 MW) è, tra le fonti rinnovabili, quella che maggiormente contribuisce alla produzione elettrica, a livello europeo e mondiale. Si stima che la potenza installata complessiva nel mondo sia pari a 47.000 MW, con un potenziale tecnico ed economico vicino a 180.000 MW. In Europa, la potenza installata è di circa 9.500 MW e l’obiettivo della CE per il 2010 è di raggiungere i 14.000 MW.

Gli impianti idroelettrici sfruttano l'energia potenziale meccanica contenuta in una portata di acqua che si trova disponibile a una certa quota rispetto al livello cui sono posizionate le turbine. Pertanto, la potenza di un impianto idraulico dipende da due termini: il salto (dislivello esistente fra la quota a cui è disponibile la risorsa idrica e il livello a cui la stessa viene restituita dopo il passaggio attraverso la turbina) e la portata (la massa d'acqua che fluisce attraverso la macchina, espressa per unità di tempo).

Gli impianti idroelettrici possono essere classificati in:

• impianti a bacino
• impianti ad acqua fluente
• impianti ad accumulo
• impianti su condotte.

Impianti a bacino
Sono impianti che sfruttano la capacità di accumulo di un bacino idrico naturale (laghi) o artificiale, come nel caso di molti serbatoi.
Sono ad oggi gli impianti idroelettrici più potenti e più sfruttati.

Impianti ad accumulo
Sono impianti con tutte le caratteristiche degli impianti tradizionali ma che ricavano la disponibilità di acqua nel serbatoio superiore mediante sollevamento elettromeccanico (con pompe o con la stessa turbina di produzione). Questo tipo di impianti era molto più usato all'inizio  del secolo scorso, sopratutto per azionare macchine utensili in piccoli laboratori, ma oggi il potenziale di questi impianti è sotto utilizzato.
La portata sfruttata coincide con quella disponibile nel corso d'acqua; quindi la turbina produce con modi e tempi totalmente dipendenti dalla disponibilità del corso d'acqua.

Impianti inseriti in condotte idriche
Una interessante possibilità presa in considerazione soltanto di recente dai tecnici progettisti è costituita dagli impianti inseriti in un canale o in una condotta per l’approvvigionamento idrico. La turbina recupera in questo modo l’energia che altrimenti verrebbe dissipata.

Il Gruppo ICQ vanta esperienze diversificate su tutte le tipologie impiantistiche caratteristiche di centrali idroelettriche.
Alcuni esempi:

• in provincia di Reggio Calabria, sul Torrente Fermano, il Gruppo ha realizzato un impianto a bacino con una potenza installata di 4,8 MW, operativo da marzo 2009;
• in Puglia, sull'adduttore principale dell’acquedotto irriguo dell’EIPLI (Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia – Lucania – Irpinia), ICQ ha realizzato un impianto ad acqua fluente della potenza di 1 MW. L’impianto è in funzione da marzo 2009.
• in provincia di Verona, nel Comune di Cologna Veneta nell’ambito del comprensorio gestito dal Consorzio di II grado Lessinio Euganeo Berico (L.E.B.), ICQ ha realizzato un impianto utilizza le acque che defluiscono nel grande adduttore artificiale LEB che rifornisce il Consorzio e che si alimenta dal canale di scarico della Centrale ENEL di Zevio in località Belfiore d’Adige (VR). La tipologia dell’impianto è ad “acqua fluente a bassa caduta” in quanto utilizza le acque disponibili nel canale LEB ed è caratterizzato da grandi portate e piccoli salti. Potenza 250 kW - La stima della producibilità è di circa 1,60 GWh/anno.

ICQ ha oggi un portafoglio di nuove iniziative per una capacità produttiva complessiva di oltre 150 GWh/anno. In larga misura, questi progetti hanno già oggi maturato le condizioni di cantierabilità e consentiranno di raggiungere un obiettivo minimo fissato in 40 MW di potenza installata entro il 2012. La produzione di energia idroelettrica nell’anno 2010 sarà superiore a 15 GWh.